Le scintille non sarebbero scoppiate sul programma. Ritorna ipotesi 5 Stelle-PD.
Brusca frenata ieri nella trattativa per la formazione di un nuovo governo con 5 Stelle e Centro-Destra compatto.
La doccia fredda sarebbe arrivata non tanto per questioni programmatiche quanto per la decisione su chi dovrebbe guidare l’esecutivo.
Salvini, riferendosi a Di Maio, ha tuonato: “Se dice io o nessuno, non se ne fa nulla”. Ed ha poi aggiunto: “Salta tutto anche se ci chiedono di lasciare fuori Forza Italia”. Da parte sua il leader pentastellato ha risposto: “Conta il voto popolare, e noi abbiamo il 32%”.
La spaccatura avrebbe poi ridato fiato all’opzione di un accordo tra 5 Stelle e PD.
A questo proposito c’è però da registrare che Salvini si è premurato di non sbattere la porta, sottolineando: “Conoscevo poco Di Maio e i 5stelle. Devo dire che in questi giorni ho trovato persone ragionevoli, costruttive e propositive. Logico che ci siano schermaglie, ma attorno ad un tavolo è possibile ragionare”. E poi ancora: “A loro proporremo un’idea di Italia non di cinque mesi, ma di cinque anni. Non pretendo di imporre il mio pacchetto, ma tutti devono ritenersi provvisori su questa terra”.